I VOLTI DELLA CITTA'

Tra le prime fotografie presenti in mostra e riguardanti gli ultimi decenni dell’Ottocento e le ultime, realizzate tra la fine degli anni Cinquanta e gli inizi degli anni sessanta del Novecento, trascorre meno di un secolo: le due fotografie ci restituiscono non solo spazi fisici mutati, ma diversi abbigliamenti, automobili al posto di carretti, filobus invece di tram trainati a cavallo e un vigile urbano che in mezzo alla piazza regola il traffico veicolare. C’è un dato che può riassumere tutto ciò: nel 1901 gli abitanti della città erano poco più di 46.000, nel 1971 erano ben 126.900

In quegli anni Città alta perde tutte le proprie funzioni pubbliche e diventa un quartiere popolare sospeso tra la magia dell’arte e il degrado, nonostante i tentativi di creare nuove funzioni testimoniate dall’Istituto Tecnico e dalla statua equestre di Giuseppe Garibaldi in Piazza Vecchia.

Città bassa diventa il nuovo centro cittadino: si costruisce il nuovo acquedotto nel 1881, si sviluppano nuove fabbriche, soprattutto meccaniche, nascono i primi quartieri popolari attorno a via Angelo Mai e nel 1901 viene abolita la cinta daziaria.

Parallelamente, la costruzione delle nuove stazioni ferroviarie della Val Seriana e della Val Brembana, per la prima volta nella storia del territorio, rompe il diaframma spaziale e culturale che separava la città dalle valli; allo stesso modo, la costruzione dell’autostrada Bergamo-Milano e Bergamo-Brescia rende sempre più vicina Bergamo alle due città lombarde.

Ma non vi è dubbio che la costruzione del centro piacentiniano, progettata prima della grande guerra e terminata nel periodo posto tra i due conflitti mondiali, suggelli la nuova immagine della città: il centro cittadino accoglie i principali istituti di credito, la passeggiata sul Sentierone viene ridisegnata, resa monumentale e al tempo stesso luogo di svago con i due principali bar della città. Il Teatro Donizetti, ripulito dalle costruzioni adiacenti ormai fatiscenti, acquisisce una centralità spaziale e culturale inedita e sempre più distinta dai nuovi teatri adibiti all’avanspettacolo.

Il centro cittadino si carica sempre più anche di significati politici: la Torre dei Caduti diventa il baricentro di tutte le manifestazioni sia durante il fascismo sia nel periodo seguente; la costruzione del Palazzo delle Poste è invece terminata nel 1932, gli uffici governativi di Largo Belotti nel 1937, mentre è del 1940 la Casa del Littorio, con la sua piazza imperiale.

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